La storia dell’Istituto
L’Istituto Italiano di Navigazione è stato costituito con l’Atto del 4 maggio 1959. Successivamente ha avuto riconoscimento di personalità giuridica con il DPR 1703 del 12 ottobre 1964 (pubblicato su G.U. nr.212 del 25 agosto 1965); in tale occasione il Consiglio Generale dell’Istituto fu ricevuto dal Capo dello Stato, On. Giuseppe Saragat.
L’Ing. Roul Chiodelli, già Amministratore delegato della Marconi italiana spa, sovrintendente alla sua riorganizzazione dopo le distruzioni belliche, è stato il primo Presidente dell’Istituto Italiano di Navigazione.
In particolare, il Chiodelli promosse e realizzò la costruzione del nuovo stabilimento di tubi elettronici all’Aquila. Dal 1954 al 1966 fu amministratore delegato della Società italiana radio marittima e presidente della Società radio stampa, concessionaria dei servizi radioelettrici per la stampa nazionale ed estera.
Mercoledì 22 marzo 1967 il Cav. del Lav. Dott. Ing. Raoul Chidelli, unitamente ai componenti il Consiglio Generale dell’Istituto medesimo (15 persone), incontrò il Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat; nell’occasione fu fatto omaggio dei volumi degli “Atti” dell’Istituto sull’attività svolta nell’ultimo biennio e la consegna di una medaglia d’argento con l’emblema dell’Istituto.

Dagli Archivi del Quirinale è reperibile il discorso del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat all’ Istituto Italiano di Navigazione nell’incontro di cui sopra:
https://archivio.quirinale.it/discorsi-bookreader/discorsi/Saragat.html#page/822/mode/2up
Di seguito il discorso de Presidente della Repubblica:
AI DIRIGENTI DELL’ISTITUTO ITALIANO DI NAVIGAZIONE
Signor Presidente, Signori,
mi compiaccio vivamente per l’attività svolta dall’Istituto Italiano di Navigazione, secondo il consuntivo che Lei, signor Presidente, ha efficacemente tracciato.
Convengo pienamente sulla opportunità che l’Italia disponga di un Istituto come il vostro, destinato – a somiglianza di ciò che avviene nei Paesi tecnologicamente più avanzati – a lavori di studio e di ricerca nel campo della navigazione marittima, aerea e spaziale. E vedo con piacere come, a questi compiti, voi e i vostri collaboratori vi siete applicati con fervore e con profitto.
Grande è l’interesse dell’Italia alla promozione e allo sviluppo di attività riguardanti la ricerca scientifica e tecnologica.
Non si tratta soltanto di una questione di prestigio. Noi naturalmente ci rallegriamo ogni volta che si affermi la presenza dell’Italia – come nel caso da Lei citato del prof. Broglio, signor Presidente – sul fronte delle conquiste, sia teoriche sia sperimentali, della scienza moderna. Apprezziamo ogni contributo italiano al progredire della scienza con giustificata fierezza; e, d’altra parte, siamo troppo persuasi della fondamentale unità della famiglia umana per non comprendere che questo contributo rappresenta anche un nostro preciso dovere.
Ma vi è, ripeto, per il nostro Paese, qualche cosa di più della semplice questione di prestigio. Vi è la necessità di affiancare, sul piano della ricerca, la rapida evoluzione tecnico-industriale della nostra economia. Vi è parallelamente la necessità di colmare certi dislivelli fra la nostra situazione e quella dei paesi più progrediti, in materia di conoscenze tecnologiche. E infine vi è, in un orizzonte più ampio, la necessità di scongiurare la dispersione dell’intelligenza e della preparazione scientifica derivante dall’emigrazione di tecnici e di scienziati per altri paesi; e voi sapete che questo è un problema non soltanto italiano, ma europeo.
Quanto al settore specificamente vostro, cioè quello della navigazione, grande è l’importanza che esso ha per l’Italia. Mi riferisco specialmente alla navigazione marittima e aerea, come a quella che presenta caratteri di maggiore accessibilità e di più immediata utilità.
Per tutto questo, assai volentieri esprimo a voi ed ai vostri collaboratori il mio incoraggiamento per l’opera vostra, manifestandovi altresì la fiducia che, con sempre rinnovato fervore, saprete dare ad essa crescente impulso in tutti i modi possibili.
Vi ringrazio, frattanto, per il saluto che avete cortesemente voluto porgermi e che ricambio con ogni cordialità, e sentitamente vi auguro buon lavoro.
22 marzo 1967
L’Istituto Italiano di Navigazione è membro fondatore dello International Association of Institutes of Navigation (I.A.I.N.), costituita a Londra il 15 ottobre 1975, avente, in particolare, status consultivo presso l’Organizzazione marittima internazionale (IMO) e l’Organizzazione per l’aviazione civile internazionale (ICAO).
È, altresì, Executive Member dello European Group of Institutes of Navigation (E.U.G.I.N.), costituito e registrato come Associazione Internazionale in Belgio (Ministero della Giustizia – Regio Decreto di Costituzione il 18 novembre 1996).
Dall’11 settembre 2027 l’Istituto è Premium Member della Resilient Navigation and Timing Foundation (R.N.T.F.).
Statuto
Lo Statuto (scarica qui) è il documento di riferimento che indica la base istituzionale sulla quale si fonda l’Istituto Italiano di Navigazione e dal quale ne derivano le proprie attività, la struttura organizzativa, le prerogative dei Soci e le attribuzioni di quei Soci che ricoprono incarichi gestionali ed operativi nell’ambito dell’Istituto stesso. Lo Statuto può quindi essere assimilato alla Costituzione di uno Stato democratico; si tratta in sostanza della norma fondamentale di riferimento e da cui ne discende il relativo Regolamento.
Ai sensi dello Statuto possono essere altresì costituite anche delle Sezioni Territoriali in altre sedi, dove siano presenti condizioni favorevoli per realizzare lo scopo sociale dell’Istituto.
Regolamento.
Per la regolare gestione operativa dell’Istituto è in vigore il relativo Regolamento (scarica qui) con Annesso uno specifico Regolamento di amministrazione (scarica qui).
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ISTITUTO ITALIANO DI NAVIGAZIONE
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